Il Vestito Femminile - Gruppo Folk di Castello Tesino

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Il Vestito Femminile

 

I colori delle nostre montagne e dei nostri boschi, i colori delle acque dei laghi, dei torrenti e del cielo, hanno sicuramente ispirato la fantastica policromia dei costumi del nostro gruppo, e vale veramente la pena spendere due parole per descrivere il vestito portato dalle donne Tesine.

Le prime notizie sul costume tesino si hanno già nei primi decenni del 1700 ad opera di Giuseppe Andrea Montebello, che nelle sue "Notizie storiche, topografiche e religiose della Valsugana e di Primiero" annotava che "..... il costume delle donne tesine è qui assai diverso dal rimanente della Valsugana ...."
Se il costume dell'uomo non ci propone niente di più che un richiamo ai costumi valligiani altoatesini, diversamente quello della donna è del tutto originale, minuzioso nelle sue componenti, ricco di gioielli e di colori, ritenuto da molti uno dei più belli e caratteristici delle Alpi.

Il costume dell'uomo confezionato con stoffa di lana pesante, è composto da pantaloni lunghi sino al ginocchio, un giacchino corto sul davanti con due code di rondine dietro, una candida camicia chiusa da due pon-pon verdi, un fascia di panno rosso in vita, un paio di calzettoni bianchi rigorosamente confezionati a mano ed un paio di scarpe nere arricchite da una fibia che nella tradizione era d'argento.

Nato probabilmente nel 1600, ha sicuramente subito delle alterazioni attraverso i secoli, esso considerato il vestito delle feste, è formato da una veste di panno nero plissettato, più lungo nella parte posteriore (per confezionare tale veste normalmente viene usato circa dodici metri di panno di colore nero). Nella parte inferiore della veste si può notare un dappiè in panno pesante, di colore rosso o di colore giallo, alto circa 20 centimetri, il suo colore stava ad indicare lo stato civile della donna. Il dappiè di colore giallo veniva portato dalle donne maritate o vedove, il dappiè di colore rosso veniva portato dalle donne che ancora cercavano marito. L’abbottonatura della veste è anteriore e un ampia scollatura lascia spazio ad una finta camicia bianca senza maniche ricamata a mano e con un colletto fatto anch’esso a mano.  Quindi una pettorina rigida, il salvacuore, finemente lavorato a mano, un grembiule a motivi floreali, e, sulle spalle, uno scialle multicolore che incornicia anteriormente il salvacuore, completano il costume.  E’ da sottolineare che il ricamo sul salvacuore e i motivi floreali del grembiule e dello scialle sono scelti al gusto della ragazza che indossa il vestito, e i finissimi e preziosi tessuti che compongono tali accessori, venivano portati al paese dai mariti, comperati o scambiati con stampe e pietre focaie, durante i loro lunghi viaggi per l’impero Austro-Ungarico.  Particolare cura e’ posta all’acconciatura dei capelli. Due sono le soluzioni: o vengono riuniti in una treccia che incornicia la testa abbellita da spilloni d’oro oppure annodati dietro in modo da formare un cucheto.  L’acconciatura è, inoltre, completata da una cresta di pizzo nero per la soluzione con la treccia oppure da un piccolo nastro fissato sul cucheto per l’altra soluzione.  Il costume è impreziosito da diversi gioielli: una collana di granate a più file, orecchini d’oro a cestello lavorati a mano, e spille.  E’ con molto orgoglio che, ancora oggi, le ragazze Tesine frugano nei vecchi bauli alla ricerca di qualche pezzo del costume portato dalle loro nonne e bisnonne, che poi, completato con i pezzi mancanti, indossano con piacere e fierezza.

il vestito femminile
è un' emozione di colori

 
 
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